content marketing media

Sei tipologie di contenuto da usare online

Non è importante solo quello che si comunica, ma anche come. Un contenuto è più efficace se si sceglie lo strumento più adatto: vediamo quali sono i principali

State pensando di realizzare un nuovo contenuto digitale? Bene, allo stesso tempo dovrete scegliere anche attraverso quale canale veicolarlo. Non tutti i concetti si prestano ad esempio a essere raccontati in un articolo o con un video. Per identificare il mezzo ideale, bisogna considerare le esigenze e le preferenze del proprio pubblico, il budget e il tempo a disposizione. Inoltre, è necessario tenere conto di come questa nuova risorsa si adatterà alla strategia globale di content marketing dell’azienda. Ecco i consigli di Rose de Fremery, pubblicati sul sito Skyworld.

Primo: identificare l’obiettivo

Creare un contenuto senza avere chiaro per quale scopo lo si crea raramente è una strategia efficace. Chiedetevi quindi in che modo questa nuova risorsa può risultare utile ai vostri clienti: ad esempio, un utente del settore tecnologico in ambito B2B potrebbe trovare più utile un contenuto approfondito, come un eBook. Nel settore sanitario o scientifico può invece risultare particolarmente efficace l’utilizzo di infografiche per spiegare meglio un concetto.

In secondo luogo, bisogna focalizzarsi su quale azione ci si aspetta dagli utenti. Che interagiscano spontaneamente con il marchio? Che compilino un modulo? Che approfittino di un’offerta? Avere chiara l’azione desiderata permette di scegliere il mezzo giusto. Inoltre, è sempre bene dare un’occhiata a cosa stanno facendo i concorrenti in modo da differenziarsi.

Secondo: definire i dettagli operativi

Prima di passare alla pratica, bisogna valutare alcuni fattori pratici. In primo luogo bisogna assicurarsi che il nuovo contenuto s’inserisca in modo armonico nella strategia di marketing dell’azienda. Per farlo, coordinatevi con tutti i settori operativi: marketing, social media management, e-commerce e così via. Tutti questi elementi sono collegati e interdipendenti.

Non perdete di vista il budget complessivo dedicato al content marketing, che non andrà speso in un paio di video costosi, ma distribuito secondo una visione globale. Meglio conservare un parte del budget per la creazione di eventuali nuovi contenuti che potrebbero emergere nel corso del tempo in base al sorgere di altre esigenze.

Infine, il fattore temporale: quanto questa nuova risorsa deve essere tempestiva? Quanto tempo resterà disponibile? Se avete fretta, un articolo per un blog è l’ideale, perché può essere realizzato in poco tempo, a differenza magari di un video che richiede diversi passaggi.

Sei tipologie di contenuto e quando usarle

Nel content marketing, meglio non improvvisare. Ecco dunque alcune linee guida per utilizzare lo strumento corretto al momento giusto.

  1. Articoli e blog post: estremamente funzionali per accrescere la brand awareness, perché possono essere ottimizzati per i motori di ricerca. Se l’obiettivo è raggiungere utenti che ancora non conoscono il brand, un articolo o un post sul blog aziendale che rispetti le regole SEO (parole chiave, linguaggio semplice, elenchi, informazioni pratiche, originali e di qualità) è la scelta giusta.
  2. White Papers, eBooks e webinars: se l’obiettivo è la lead generation (l’acquisizione e la generazione di contatti potenzialmente interessati), vale la pena considerare queste risorse. Gli argomenti trattati devono essere interessanti e pertinenti, abbastanza da portare l’utente a scaricare un documento o a iscriversi a un seminario online. L’esclusività è un altro elemento importante: se si condividono informazioni che non sono reperibili altrove, è più probabile riuscire a ottenere contatti utili.
  3. Infografiche: se state cercando di semplificare dati complessi in modo che il pubblico possa facilmente utilizzarli e interagire con essi, valutate la possibilità di creare un’infografica. Un tipico esempio è quello dei sondaggi. Inoltre, questo versatile strumento può essere usato anche a supporto di altri contenuti.
  4. Podcast: questo mezzo gode oggi di un certo successo. La ragione è che può essere facilmente fruito anche mentre si è in movimento, ad esempio alla guida o in metropolitana. Così non si toglie tempo alla giornata lavorativa. Se fatto bene, il podcast è uno strumento strategico e coinvolgente.
  5. Video: come con le infografiche, i video possono essere utilizzati per spiegare rapidamente un concetto complesso. Il video è anche un mezzo efficace per aumentare la consapevolezza del marchio e il coinvolgimento del pubblico. Oggi inoltre è più facile ottimizzarli per i motori di ricerca rispetto al passato. Per loro natura, i video permettono di evocare, di mostrare senza spiegare. Per queste ragioni sono tra i mezzi più potenti. Alcuni marchi, infine, li utilizzano anche per migliorare l’esperienza del cliente. Ad esempio fornendo tutorial in modo che gli utenti possano ottenere il massimo da un particolare prodotto.
  6. Quiz e contenuti interattivi: se l’obiettivo è il coinvolgimento in prima persona dell’utente, i quiz e i contenuti interattivi sono un buon modo per ottenerlo. Un test o un quiz può ad esempio aiutare l’utente a scegliere quale prodotto acquistare, o a capire quali passi compiere per risolvere un problema.

Queste sono alcune indicazioni generali. Poi, c’è una regola sempre valida: sperimentare. Non si può sapere se un contenuto funzionerà veramente finché non sarà visibile e non si riceverà la reazione del pubblico.